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Alessandra Calvi

Non mi sono mai domandata perché sentissi il bisogno di fotografare. So solo che ho cominciato a farlo. Non ricordo il momento esatto in cui ho scattato la prima foto, ma so il momento esatto in cui ho deciso che non avrei più smesso: quando comunicare con le parole non mi è più bastato. Quando ho sentito la necessità di cercare altri linguaggi.

Ed è per questo che credo fermamente che della foto scattata non si debba parlare.

Nella fotografia metto tutte le cose che ho visto, le persone che amo, i libri che ho letto, la musica che ho ascoltato, i viaggi che ho fatto, le emozioni a cui non so dare un nome.

I viaggi sono l’occasione più propizia per me per scattare foto anche se per me scattare foto rappresenta già di per sè un viaggio, in qualunque posto io sia, perché ovunque io sia fotografo sempre e comunque il mio viaggio interiore.

 

“Quando le parole saranno poco chiare, io potrò far chiarezza con le foto.

Quando le immagini saranno inadeguate, io potrò solo stare in silenzio.”
Ansel Adams

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